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giovedì 13 dicembre 2012

Progetto ArtDecoo

Catalogo: ArtDecoo: https://docs.google.com/open? id= 0B1q9OONtKzaeTkthNFNFLUZVb28



Il progetto è stato realizzato a cura dell’Informagiovani del Comune di San Giorgio a Cremano 


venerdì 12 ottobre 2012

Riciclo artistico per la cooperazione


 CENTRO INFORMAGIOVANI DI SAN GIORGIO A CREMANO

L’Informagiovani di San Giorgio a Cremano promuove il progetto ART DE COO
L’Informagiovani, nell’ambito delle iniziative rivolte alla promozione della pace e dei diritti umani, organizza un’asta di oggetti di eco-arte, il cui ricavato sarà utilizzato per finanziare un progetto di cooperazione internazionale
SI RIVOLGE
a giovani artisti, architetti, designer, artigiani, che realizzino oggetti d’arte o di uso comune utilizzando materiale di scarto, materiale riciclabile o riciclato, materiale ecologico

CHIEDE
che gli stessi donino uno o più oggetti per la realizzazione dell’Asta

COME PARTECIPARE
Inviare via e-mail curriculum professionale,  foto, descrizione dettagliata e valore stimato degli oggetti realizzati che intende donare
  1. sottoscrivere il contratto di partecipazione volontaria
  2. Allegati:
Progetto
Contratto di partecipazione volontaria

Il PROGETTO DI COOPERAZIONE CHE FINAZIEREMO

PER AVERE UN’IDEA DI QUELLO CHE ABBIAMO GIÀ REALIZZATO

giovedì 2 agosto 2012

Mayors for Peace




Sostieni la nostra petizione per chiedere
una convenzione sulle armi nucleari!


Nel mese di agosto 1945, le bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki hanno causato un indicibile tragedia per entrambe le città. Molti sopravvissuti soffrono ancora i postumi, e ancora armi nucleari continuano a minacciare la sopravvivenza stessa della vita umana su questo pianeta.      
Per evitare il ripetersi delle tragedie di Hiroshima e Nagasaki, la gente di tutto il mondo deve lavorare mano nella mano per costruire una cultura ricca, ambientalmente sostenibile, creare una cassetta di sicurezza in un mondo pacifico e libero da armi nucleari.

<“Mayors for Pace” si propone di abolire totalmente le armi nucleari dal 2020.>
“Mayors for Pace” è stata fondata dalle città di Hiroshima e Nagasaki nel 1982. A partire dal 1 luglio 2012, sono 5.296 le città aderenti in 153 paesi e regioni. Attraverso la solidarietà tra le città, perseguiamo un mondo di pace senza armi nucleari.
Una delle nostre azioni concrete è la “2020 Vision Campaign” (una campagna di emergenza per bandire le armi nucleari), che cerca la totale eliminazione delle armi nucleari entro il 2020. Con la nostra petizione CANT (Cities Are Not Targets - Le città non sono bersagli) chiediamo agli Stati dotati di armi nucleari di smettere di colpire altri stati dotati di altrettante armi nucleari. Dal 2007 al Maggio 2010 con migliaia di gruppi e individui, sostenitori della pace, abbiamo raccolto più di un milione di firme che abbiamo consegnato alla sede dell'ONU a New York. Ora, stiamo promuovendo una nuova petizione chiedendo l'immediato avvio di negoziati per una convenzione sulle armi nucleari (NWC).   


UN MOVIMENTO GLOBALE E’ INIZIATO!
“Mayors for Pace” sta aiutando a costruire lo slancio.

Diciamo ai nostri leader che ci vuole una convenzione sulle armi nucleari entro il 2015.

Il modo più efficace per abolire tutte le armi nucleari entro il 2020, è una convenzione. Si vieterà lo sviluppo, l’acquisizione, il possesso, la diffusione e l’uso di armi nucleari e di tutte le attività connesse. Questa convenzione è stata menzionata nel documento finale della Conferenza di revisione del TNP del 2010 per la prima volta e richiesta dal segretario generale Ban Ki-Moon nel suo piano in cinque punti. 
“Mayors for Pace” collaborerà con altre organizzazioni della società civile per costruire lo slancio e la voglia del Giappone, l'unica nazione colpita dai bombardamenti, di lavorare con gli altri stati in modo rapido, e avviare negoziati per concludere senza ulteriori indugi.
Vi preghiamo di partecipare a questo progetto firmando la petizione qui sotto ed invitando i vostri amici e parenti a firmare.
 “Mayors for Pace” consegnerà le firme alle autorità competenti. Ci aspettiamo che i leader dei nostri Paesi sottoscrivano questa convenzione che ci condurrà a un mondo di pace che non potrà mai essere distrutto da armi nucleari.


 Firma l'appello on line attraverso il link:


oppure, se hai difficoltà con il form online, lascia un commento con il tuo nome, cognome e indirizzo e-mail e provvederemo noi ad inserirti!

Noi sottoscritti, chiediamo ai leader di tutti gli Stati:
      Per assicurarsi che nessun'altra città potrà mai più essere distrutta da un ordigno nucleare,
Avviare negoziati Ora! Per una convenzione sulle armi nucleari!
   Per liberare i bambini innocenti e i cittadini del mondo dalla minaccia delle armi nucleari,
Avviare negoziati Ora! Per un mondo libero dalle armi nucleari entro il 2020!

       Non lasciare che la guerra prenda di mira qualsiasi città o civile!
Le città non sono bersagli!







































martedì 17 luglio 2012



                                       Campi di lavoro a San Giorgio a Cremano

San Giorgio a Cremano ospita campi di lavoro dal 2006, che consistono in  una forma di volontariato di breve termine che si svolge in  paese diverso dal proprio, rivolto a tutti i giovani, generalmente dai 18 anni in su senza qualifiche particolari. Solo un obbligo, essere volontario!

Il campo di lavoro è basato sulla convivenza e l'autogestione, favorendo la conoscenza e la comunicazione tra giovani di tutto il mondo.

LO SPIRITO: 
Partecipare in squadra a un progetto di utilità generale per la collettività locale, in un gruppo internazionale, luogo privilegiato della comunicazione e dello scambio interculturale.

Quest’anno il campo si svolge dal 14 al 28 luglio.
I volontari sono 13, provenienti da :
Spagna, Grecia, Corea Turchia, Slovacchia, Armenia, Russia, Francia.
Durante il work camp i ragazzi sono ospitati nella foresteria di Villa Bruno e svolgono le attività presso l’Informagiovani.
Quest’anno il tema del campo è il riciclo creativo.
Per ora stiamo lavorando con Open mind al riciclo dell’harware dismesso.                                                                                                              














giovedì 12 luglio 2012

Migliaia di italiani dicono NO ai caccia F-35


Migliaia di italiani dicono NO ai caccia F-35: il Governo ci ascolti A Roma per continuare a dire NO ai caccia pi&ugrave; inutili e costosi della storia, e per ribadire la contrariet&agrave; alle spese militari Appuntamento il 12 luglio con una mobilitazione ed una conferenza stampa. INVITO ALL'AZIONE per Associazioni, Gruppi ed Enti Locali che hanno sostenuto in questi mesi la campagna contro i caccia F-35. 75.000 firme di cittadini, 650 associazioni, il sostegno di oltre 50 Enti Locali (tra Regioni, Taglia le ali alle armi Province e Comuni).  Saranno questi i protagonisti della giornata di mobilitazione che la campagna "Taglia le ali alle armi" (promossa da Rete Italiana per il Disarmo, Sbilanciamoci! e Tavola della Pace) ha deciso di organizzare gioved&igrave; 12 luglio, come momento conclusivo della seconda fase di azione prevista dalla campagna stessa. Negli ultimi mesi l'attenzione sul tema delle spese militari e del particolare spreco costituito dai caccia Joint Strike Fighter &egrave; cresciuta moltissimo anche grazie a tutte le informazioni diffuse dalle associazioni e dai gruppi che hanno sostenuto "Taglia le ali alle armi". Dai problemi tecnici ai costi sempre in aumento, dai dubbi di tutti gli altri paesi partner alla ostinata decisione di continuare l'acquisto da parte del nostro Ministero della Difesa, alle inesistenti "penali" sulla cancellazione dell'acquisto l'opinione pubblica ha avuto modo in questi ultimi mesi di capire meglio cosa sta dietro al progetto del caccia F-35. E comprendere come si tratti dell'ennesimo e gigantesco spreco di denaro pubblico a sostegno delle spese militari distolto invece da usi socialmente ed ambientalmente pi&ugrave; utili e necessari. Per sostenere il nostro rinnovato appello al Governo per un cambio di linea su questo progetto - anche a nome delle migliaia di persone che hanno sostenuto la campagna - l'appuntamento &egrave; per le 12.45 di gioved&igrave; 12 luglio a Roma in Piazza Montecitorio. Tutti i dettagli sono disponibili sul sito ufficiale della campagna www.disarmo.org/nof35
Il momento di presenza in piazza sar&agrave; preceduto da una Conferenza Stampa al Senato della Repubblica incentrata sui problemi e i costi del caccia F35 (con nuovi dati che smentiscono la posizione del Ministero della Difesa) e sulla mobilitazione in merito alla revisione dello strumento militare (il cosiddetto DDL Di Paola) in corso di discussione in Parlamento: un provvedimento che non porter&agrave; a nessun vero risparmio ma sposter&agrave; l'impiego di risorse pubbliche verso nuovi acquisti di sistemi d'arma, come anche confermato dalle decisioni prese nell'ambito della "spending review". Mentre il Governo ha infatti deciso di intervenire ancora una volta in maniera drastica sulla spesa sociale e sanitaria, le riduzioni per la Difesa e per l'acquisto di armamenti si limitano a poche decine di milioni e definiscono una diminuzione degli effettivi delle Forze Armate che si realizzer&agr! ave; solo dopo diversi anni. Nel contempo nelle ultime bozze del provvedimento &ndash; nonostante ipotesi iniziali &ndash; non pare vengano toccati gli investimenti per l'acquisto di armamenti: un'ipotesi di taglio di 100 milioni anno sui capitoli di spesa per le armi &egrave; stata infatti all'ultimo momento rigettata. Ne parleranno i coordinatori delle tre organizzazioni promotrici Giulio Marcon (Campagna Sbilanciamoci!), Flavio Lotti (Tavola della Pace) e Francesco Vignarca (Rete Italiana per il Disarmo) illustrando con dati ed analisi le controproposte del mondo della Pace per tagliare le ali alle armi. Rilanciano e sostengono questa mobilitazione: Campagna Sbilanciamoci! - Rete Italiana per il Disarmo - Tavola della Pace - GrilloNEWS - Unimondo - Science for Peace Pillole da usare contro i caccia F-35 il solo il propulsore del caccia #F35 costa come un aereo antincendio Canadair, cosa difende meglio il nostro territorio? #noF35facts diffondi! con un solo radar del caccia F-35 (10 milioni) si potrebbero produrre ed installare 10.000 pannelli solari #noF35facts bit.ly/wj7SpZ un caccia F35 nuovo fiammante pronto a bombardare... o 32.250 borse di studio per studenti universitari? cosa costruisce futuro? #noF35facts Un caccia F-35 armato di tutto punto o 250 scuole italiane messe in sicurezza? cosa difende meglio noi e i nostri figli? #nof35facts Sistema ottico di puntamento di un caccia F-35 o gestione di 5 anni di raccolta differenziata per un comune di 100mila abitanti? #nof35facts un cacciabombardiere F-35 oppure 18.500 ragazze e ragazzi in servizio civile? scegliete voi #nof35facts Al costo di un cacciabombardiere F35 si potrebbe fornire indennit&agrave; di disoccupazione a oltre 17.000 precari - #nof35facts diffondi! Con i soldi che si dovrebbero spendere per un singolo caccia, potremmo acquistare oltre 20 treni per pendolari (12500 posti) #nof35facts

mercoledì 20 giugno 2012

Missione di Pace in Israele e Palestina 27 ottobre - 3 novembre 2012




Per ulteriori informazioni consultare i seguenti link:

giovedì 7 giugno 2012

Firma e diffondi la campagna "Lavoro non bombe!"


Lavoro, non bombe

Firma e diffondi la campagna "Lavoro non bombe" promossa dalla Tavola della pace. Per ritrovare un po’ di pace, per uscire dalla crisi insieme, più liberi ed eguali. Scarica anche il modulo raccolta firme!

Articolo di: Tavola della pace
Foto di Tavola della pace
       
APPELLO
Quello che vogliamo è il lavoro, non le bombe. Il lavoro ci da la vita, le bombe ce la tolgono. Il lavoro crea sicurezza, le bombe la distruggono. Vogliamo che i nostri soldi siano spesi per creare dignità e lavoro, non per comprare altre bombe. Senza lavoro non c’è pace né giustizia. Milioni di persone in Italia non hanno un lavoro dignitoso. Milioni di persone nel mondo vivono nella miseria sotto l’incubo delle bombe. Bisogna cambiare strada. Tagliare le spese militari per liberare risorse, investire sui giovani, sul lavoro e lo stato sociale. Questo chiediamo alla politica e alle istituzioni. Per ritrovare un po’ di pace, per uscire dalla crisi insieme, più liberi ed eguali.

Difesa: Non è una “spending review”! Ma “spendi di più”


Si è aperta ieri al Senato la discussione sul disegno di legge delega che avrebbe dovuto tagliare la spesa militare. Quella del ministro Di Paola è una “riforma” che comporterà l’aumento della spesa pubblica e delle spese militari. Altro che scure sulla Difesa.

Articolo di: Flavio Lotti
Foto di 100news.it
       
 Finalmente si taglia. I cacciabombardieri F35 passano da 131 a 90. I soldati passano da 190.000 a 150.000. Uno sente queste cose e pensa: finalmente si tagliano le spese militari. E invece no. Quella del ministro Di Paola è una “riforma” che comporterà l’aumento della spesa pubblica e delle spese militari. Altro che scure sulla Difesa. Altro che “spending review”! Questa è una “spendi di più”.
Sottoposto a una fortissima pressione morale ed economica, il ministro della Difesa ha dovuto annunciare la revisione di tutti i programmi di armamento delle forze armate e dell’intero apparato militare. Per ottemperare a questo impegno il ministro ha predisposto un disegno di legge oggi in discussione al Senato con il titolo “Delega al Governo per la revisione dello strumento militare nazionale”.  Cosa dice il ministro? Non c’è alcun bisogno di ridefinire il modello di difesa, perderemmo solo un sacco di tempo. Facciamo noi militari. Il Parlamento deve solo delegarci e noi taglieremo dappertutto: spese, personale, caserme, sprechi, armamenti. Alla fine avremo delle FFAA più efficaci ed efficienti “senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, neppure nella fase iniziale del processo”. Anzi, “al termine del processo di riforma, ci saranno significativi vantaggi per la finanza pubblica.” Meglio di così? Dov’è il problema?
Di problemi non ce n’è uno ma molti. Ecco un primo elenco.
1. Il progetto comporta non una riduzione ma un aumento della spesa pubblica.  Il ministro vuole liberarsi di circa 33.000 militari scaricando il loro costo sulle altre amministrazioni dello stato. Allo stesso tempo pretende di mantenere inalterato il bilancio a sua disposizione. Ma se il saldo della Difesa resta invariato vuol dire che aumenterà la spesa degli altri ministeri.
2. Il progetto comporta non una riduzione ma un aumento della spesa militare. Il principio-guida è: meno soldati più armi. Ci teniamo gli stessi soldi, riduciamo il personale e investiamo i “risparmi” per comprare nuove armi.
3. Anche la vendita delle infrastrutture militari da dismettere non porterà alcun beneficio al bilancio dello stato o alle comunità locali ma dovrà contribuire ad aumentare il bilancio della difesa.
4. Per incassare altri soldi il ministro pretende inoltre di essere autorizzato a svendere direttamente ad altri paesi le armi di cui si vuole sbarazzare, magari per poi dire che gliene servono di nuove. Di più. Molto di più. Con la riforma il ministro della difesa potrà impegnarsi personalmente nella vendita di armi italiane nel mondo cancellando d’un botto tutte le ipocrisie che circondano l’intreccio tra i militari e l’industria degli armamenti. “In sostanza, l’intervento è volto a rendere maggiormente efficace il rapporto tra lo Stato e le imprese nazionali, al fine di promuoverne l’affermazione in ambito internazionale.”
5. Il ministro ha le idee chiare anche in materia di protezione civile. Non importa quale sia la minaccia da fronteggiare: ogni intervento di protezione civile delle FFAA dovrà essere pagato (dai comuni o dallo stato si vedrà) a piedilista direttamente al ministero della Difesa. Lo stesso vale per i servizi di assistenza al volo sugli aeroporti militari aperti al traffico civile e per ogni altra attività svolta in favore di altri soggetti pubblici o privati. Se qualcuno vuole i nostri servigi deve pagare.
6. Un’altra pretesa del ministro Di Paola si chiama “flessibilità gestionale di bilancio”. Come a dire: voi dateci i soldi, poi decidiamo noi come spenderli. Visto le performance del passato c’è da giurare che non si faranno mancare nulla. Ieri le maserati e domani?
7. Con la stessa spudoratezza il ministro pretende di gestire tutto il delicatissimo capitolo della riduzione del personale militare e civile. Per liberarsi di questo “peso” senza troppi problemi, il ministro pretende che ai suoi uomini non venga applicata la riforma delle pensioni appena approvata, che si adottino trattamenti di favore per il trasferimento dei militari in altre amministrazioni pubbliche, negli enti locali e persino nelle municipalizzate e si estendano alcuni privilegi oggi negati a tutti gli altri.
8. Il piano presentato dal ministro è estremamente vago e difficilmente realizzabile. Ci costringe a impegnare centinaia di miliardi di euro da qui al 2024 senza alcuna garanzia di successo. Tant’è che tra le tante pretese c’è anche quella di prorogare annualmente il termine entro cui realizzare la riforma. Se non basteranno 10 anni, la faremo in 11, 12, 13, 14…. Ma questa è la riforma della repubblica delle banane!
Una riforma così delicata e complessa richiede un ben altro approccio. Prima di tutto il Parlamento discute i problemi della sicurezza dell’Italia e ridefinisce gli obiettivi da perseguire con i diversi strumenti a disposizione. L’ultima volta che ha tentato di farlo erano ancora gli anni ’80. Individuate le finalità si ridefiniscono i criteri d’impiego delle FFAA anche alla luce delle necessità di contenimento della spesa pubblica. Solo allora si dà mandato ai tecnici di riformulare l’organizzazione dello strumento militare. Nel frattempo si dà il via ad un’operazione accurata di lotta agli sprechi, ai privilegi e agli scandali che investono la Difesa e di revisione puntuale di tutti i programmi di armamento, a cominciare dai cacciabombardieri F35.
Niente di tutto questo. Il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola chiede una delega in bianco che gli consentirà di continuare a comprare armi costosissime utili solo a coinvolgere l’Italia in nuove guerre ad alta intensità, di rafforzare l’oscuro mix di interessi che lega la Difesa all’industria militare, di difendere i privilegi della casta militare e di tenere in piedi un carrozzone anacronistico ma molto utile alla mala politica. Impediamoglielo!
Ps. Come mai il disegno di legge delega è stato presentato solo dal Ministro della Difesa? Eppure si tratta di un provvedimento estremamente complesso che coinvolge numerosi ministeri e modifica ruoli e poteri. Perché non c’è la firma del Presidente del Consiglio dei ministri? Perché il testo non è stato concordato con i ministri dell’economia, delle finanze, degli affari esteri, del lavoro e delle politiche sociali, per la pubblica amministrazione e la semplificazione?
Flavio Lotti, Coordinatore Nazionale della Tavola della pace
Perugia, 14 maggio 2012

venerdì 25 maggio 2012

Marcia silenziosa


Venerdi 25,  marcia silenziosa in risposta all'attentato stragista alla scuola Morvillo/Falcone di Brindisi, per esprimere la vicinanza alle vittime  e alle loro famiglie e dire no a qualsiasi forma di violenza.

















martedì 22 maggio 2012

Saviano




Le parole delle madri di Beslan fanno venire la pelle d’oca. Un Paese che ha scuole-bersaglio si sta smarrendo.
Brindisi: per fronteggiare l’ansia generata dalla tragedia usiamo la ragione anche là dove non è sufficiente.
Brindisi. Molti concordi su sacra corona unita. Ciò che mi distrugge è che l'obiettivo fosse proprio la scuola. 
Penso a Melissa e ai feriti.

lunedì 14 maggio 2012

Marcia silenziosa della pace



La scuola è sacra!
La scuola non si tocca!
La scuola è il primo presidio di legalità e di democrazia.
La scuola custodisce il nostro tesoro più prezioso: i nostri giovani.
La scuola è e deve restare il luogo più sicuro, dove si costruisce il futuro di un Paese intero.




Ciò che è accaduto a Brindisi è un episodio orribile, un attacco spietato allo stato ed alle istituzioni democratiche. Il luogo scelto, riporta alla memoria le pagine più nere degli anni novanta, di una criminalità che assume le forme del terrorismo.
In questi giorni i giornalisti cambiano i titoli parlano di criminalità organizzata, di mafia, di terrorismo, del gesto isolato di un folle, poi ricambiano.
L’informagiovani di San Giorgio a Cremano esprime vicinanza e solidarietà ai parenti della vittima, ai ragazzi colpiti e feriti ed alla città di Brindisi. Inoltre speriamo in una risposta forte e unanime, da parte dello Stato e dei cittadini e di tutte le forze politiche e sociali.
L'impegno contro le organizzazioni criminali di qualsiasi origine, come quello contro i segnali di un ritorno terroristico violento, deve essere massimo e pertanto è indispensabile fornire più risorse e più strumenti idonei alle forze dell’ordine ed alla magistratura.
Venerdi 25 alle h.10.00 da Piazzia Vittorio Emanuele a Piazza Troisi partirà una marcia silenziosa per esprimere la vicinanza alle vittime e alle loro famiglie e dire no a qualsiasi forma di violenza.


Francesco Profumo

Riflettiamo su:
- La violenza  è il linguaggio dei vigliacchi

- Un popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità

- La mafia teme più la scuola della giustizia. 
  L'istruzione toglie erba sotto i piedi della cultura mafiosa

- La mafia non è affatto invincibile.
  È un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio, e avrà anche una fine.”

- Un Paese che ha scuole-bersaglio si sta smarrendo…



" Care ragazze e ragazzi,

vi scrivo come Ministro, come padre ma soprattutto come italiano a voi che rappresentate il futuro del nostro Paese. Oggi siete stati selvaggiamente colpiti, per la prima volta nella nostra pur travagliata storia unitaria e repubblicana, davanti ad un edificio pubblico nel quale vi stavate recando sicuri di essere protetti, per imparare a diventare cittadini. Capisco dunque che dentro ciascuno di voi e tra i vostri amici e compagni di classe possa nascere, assieme al dolore per la morte assurda della vostra compagna, un sentimento di sgomento per essere stati aggrediti lì dove non doveva succedere. Il vostro sgomento è quello di tutti. Colpire da vigliacchi una scuola è infatti colpire l’Italia intera, perché lì si forma il suo futuro. Dovete credermi, sento profondamente questa responsabilità e con me tutto il Governo e l’Italia intera. Faremo di tutto perché una cosa del genere non succeda mai più, affinché voi entrando nella vostra scuola pensiate solo ai compiti e allo studio, alle amicizie e allo sport. Immagino vi siano dentro di voi sentimenti come dolore e rabbia: non abbiate paura di averli. Oggi sono naturali. Solo vi dico e vi chiedo di non cedere ad essi, pensando di essere soli. Non lo siete. Siete invece la parte più importante di una grande comunità sulla quale potete contare, a partire dai vostri insegnanti e dal personale che lavora nella scuola. Sulla forza e sulla saldezza di questa comunità che ha in voi il suo futuro potrete fare affidamento affinché domani questi sentimenti possano lasciare il posto alla speranza e alla fiducia. Speranza che il Paese nel quale vivete diventi sempre più a vostra misura e sempre meno ceda spazio a illegalità e violenza. Noi sapremo unirci: voi potete contare su di noi. Nelle prossime ore e nei prossimi giorni lavorerò ad iniziative in questo senso. Vi dimostreremo che i terribili fatti di oggi sono un segno di debolezza e non di forza di chi li ha compiuti. Vedrete che non sarete lasciati soli. A presto"


Link utili per approfondire











NO al cacciabombardiere F-35 Joint Strike Fighter

Perchè bisogna dire NO al cacciabombardiere F-35 Joint Strike Fighter

Anche se il Governo tiene bloccata da tempo (almeno dalla fine 2009) la decisione definitiva, l’Italia a breve potrebbe perfezionare l’acquisto dei cacciabombardieri d’attacco Joint Strike Fighter F-35. Il nuovo annuncio del Ministro Di Paola di riduzione a 90 esemplari non significa nulla: nessun contratto è ancora stato firmato e possiamo quindi fermare completamente questo acquisto (anche perchè la proposta rimodulazione della Difesa deve passare per una discussione parlamentare)
Quello del caccia F-35 è un programma che ad oggi ci è costato già 2,7 miliardi di euro ne costerà - in caso di acquisto di 131 aerei - almeno altri 15 solo per l’acquisto dei velivoli, che potrebbero scendere a 10 miliardi con una riduzione a 90 (il prezzo unitario si alzerà, secondo l'azienda produttrice Lockheed Martin). Complessivamente arriveremo arrivando ad un impatto tra i 15 e i 20 miliardi nei prossimi anni. Senza contare il mantenimento successivo di tali velivoli.
Siamo quindi in gioco, come partner privilegiato, nel più grande progetto aeronautico militare della storia, costellato di problemi, sprechi e budget sempre in crescita, mentre diversi altri paesi partecipanti - tra cui Gran Bretagna, Norvegia, Olanda, Danimarca e gli stessi Stati Uniti capofila! - hanno sollevato dubbi e rivisto la propria partecipazione. In questo periodo di crisi e di mancanza di risorse per tutti i settori della nostra società, diviene perciò importante effettuare pressione sul Governo italiano affinché decida di rivedere la propria intenzione verso l’acquisto degli F-35, scegliendo altre strade più necessarie ed efficaci sia nell’utilizzo dei fondi (verso investimenti sociali) sia nella costruzione di un nuovo modello di difesa. L'esempio del programma Joint Strike Fighter deve quindi servire come emblema degli alti sprechi legati alle spese militari e della necessità di un forte taglio delle stesse verso nuovi investimenti più giusti, sensati, produttivi.
Per questo noi diciamo:

Pace e giustizia al tempo delle crisi

Pace e giustizia al tempo delle crisi 

Forum – 8/10 giugno 2012

I movimenti per la pace devono, infatti, sforzarsi di essere sempre meno costretti ad improvvisare per reagire a singole emergenze, ed attrezzarsi invece a sviluppare idee e proposte forti, capaci di aiutare anche la prevenzione, non solo la cura di crisi e conflitti…
    Alex Langer
         

         

Bozza-Programma Introduzione

Per discutere di Pace al tempo delle grandi crisi ci siamo posti alcune domande ……
Cosa vuol dire oggi costruire la pace? Cosa vuol dire costruire la pace mentre impazzano tutte le crisi del mondo: finanziaria, sociale, politica, economica, ambientale, morale? Quale contributo può venire da chi vuole la pace? Qual è il ruolo delle associazioni, dei movimenti e degli enti locali? Come possiamo difendere i diritti umani nei nostri giorni? Cosa significa scegliere la nonviolenza per cambiare la società? Come costruire una cultura del disarmo? Come lavoriamo per la pace nelle nostre città? Come costruiamo un’economia di giustizia? Come interveniamo sui conflitti ambientali ? Come rispondiamo alle crisi internazionali mentre molti si preoccupano solo di quelle interne? Che fine sta facendo la solidarietà internazionale? Come accrescere l’efficacia dell’impegno per la pace? Come ricostruiamo l’impegno per la pace dell’Italia?

Per rispondere a queste domande vi invitiamo a partecipare al Forum nazionale che si terrà dall’8 al 10 giugno a Roma. Il Forum è promosso dalla Provincia di Roma, Rete Italiana Disarmo, Tavola della pace, Sbilanciamoci, Tavolo Interventi Civili di Pace, Forum Provinciale di Roma per la pace i diritti e la Solidarietà internazionale e Comitato Cittadino per la Cooperazione Decentrata di Roma.

 Il programma del Forum Nazionale  

                                                                                                            per maggiori info clicca qui

  

martedì 24 aprile 2012

24 aprile 2012

The "fruits" of your work
The urban garden is growing up!
A big hug and really thanks 
to all the participants of the project
"We are all in the same ship"
from Informagiovani's staff!








mercoledì 18 gennaio 2012

"Ciak si Conta" e "Noi+10"

Vi informiamo che l’Istat ha deciso di prorogare al 29 febbraio 2012 i termini del premio “Ciak si conta”, che coinvolgerà i giovani tra i 15 e i 25 anni nella realizzazione di uno spot audiovisivo sul 15° Censimento della popolazione e delle abitazione.

Per maggiori informazioni:
http://censimentopopolazione.istat.it/dedicato-ai-giovani/premio-giovani/default.html
Dove è possibile scaricare il regolamento, iscriversi e visionare il materiale informativo.

Inoltre vi segnialiamo "NOI+10" l'iniziativa culturale a corollario del Censimento promossa da Istat e Rete G2 – Seconde Generazioni, che racconta le aspirazioni e i desideri dei figli di immigrati e rifugiati nati e/o cresciuti in Italia. Segue il comunicato stampa:

Come saremo tra 10 anni? Quale la nostra professione? Dove realizzeremo i nostri sogni? Dove costruiremo il nostro futuro?
Questi i quesiti rivolti ai ragazzi e alle ragazze partecipanti a NOI+10, il progetto promosso da Istat in occasione del 15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni, in collaborazione con la Rete G2 – Seconde Generazioni.

NOI+10 nasce come un’iniziativa culturale a corollario del Censimento, con l’ambizione di fotografare e provare a raccontare l’Italia che è e che sarà, attraverso le testimonianze delle seconde generazioni.
Un racconto a più voci di giovani, nati e/o cresciuti in Italia e figli di stranieri, che sono chiamati a immaginarsi da qui a 10 anni, costruendo uno spaccato sui sogni e sui progetti dei primi veri cittadini cosmopoliti italiani.

Con la rilevazione censuaria l’Istat fotografa l’Italia, con NOI+10 prova a immaginare l’Italia del futuro dal punto di vista delle seconde generazioni: ora siamo qui, ma tra 10 anni lo scenario potrebbe essere diverso.

I giovani che vogliono partecipare dovranno produrre video, testi, sms, materiali fotografici o audio su come immaginano il loro futuro da qui a 10 anni, quali sono le loro aspirazioni e dove pensano di realizzarle.

C’è tempo fino al 29 febbraio per inviare le proprie testimonianze attraverso i seguenti canali:
- indirizzo email noipiudieci@istat.it
- sms al numero 340/1047473
- wetransfer.com per i file superiori a 10 mega  indicando come indirizzo del destinatario noipiudieci@istat.it.
Le informazioni relative al progetto e la modulistica relativa sono disponibili sul sito censimentopopolazione.istat.it nella pagina dedicata a NOI+10 nella sezione Giovani.
Al termine della raccolta, gli elaborati saranno pubblicati sul canale YouTube del Censimento e tramite i canali in rete di Rete G2 – Seconde Generazioni.

Il progetto è realizzato in collaborazione con la Rete G2 – Seconde Generazioni, l’associazione di ragazzi e ragazze nati e cresciuti in Italia da genitori stranieri, ma che ancora oggi scontano un deficit di cittadinanza.

Per informazioni:
Segreteria organizzativa
Tel: 06 441640307- 306       340 1047473
Email: noipiudieci@istat.it
Sito web: censimentopopolazione.istat.it



mercoledì 4 gennaio 2012

Video: Io Penso Positivo

Ecco il risultato del progetto realizzato grazie alla collaborazione delle Scuole Medie di San Giorgio a Cremano il mese di Marzo 2011. Buona visione!!!

giovedì 15 dicembre 2011

Cineforum per la Giornata della Memoria 27 Gennaio 2012

Questo cineforum vuole essere un contributo per la Giornata della Memoria, proponendosi di ricordare non solo le vittime dell'olocausto, ma quelle di tutti i genocidi, le discriminazioni e le persecuzioni che hanno macchiato la nostra storia. I film, accuratamente selezionati, affrontano tematiche differenti e si preoccupano di mettere a fuoco quelle che sono le piaghe più profonde che affliggono il nostro mondo, dando numerosi spunti di riflessione. 

Le proiezioni si terranno dal giorno 9 al giorno 26 Gennaio.
Le classi potranno prenotare i turni secondo gli orari stabiliti dal clendario e scegliere uno o più film dalla lista, creando magari un proprio percorso tematico.
 

lunedì 5 dicembre 2011

10 Dicembre 2011: Giornata Mondiale dei Diritti Umani

La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani fu adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948.

I trenta articoli di cui si compone sanciscono i diritti individuali, civili, politici, economici, sociali, culturali di ogni persona. Vi si proclama il diritto alla vita, alla libertà e sicurezza individuali, ad un trattamento di uguaglianza dinanzi alla legge, senza discriminazioni di sorta, ad un processo imparziale e pubblico, ad essere ritenuti innocenti fino a prova contraria, alla libertà di movimento, pensiero, coscienza e fede, alla libertà di opinione, di espressione e di associazione. Vi si proclama inoltre che
nessuno può essere fatto schiavo o sottoposto a torture o a trattamento o punizioni crudeli, disumani o degradanti e che nessuno dovrà essere arbitrariamente arrestato, incarcerato o esiliato.
Vi si sancisce anche che tutti hanno diritto ad avere una nazionalità, a contrarre matrimonio, a possedere dei beni. a prendere parte al governo del proprio paese, a lavorare, a ricevere un giusto compenso per il lavoro prestato, a godere del riposo, a fruire di tempo libero e di adeguate condizioni di vita e a ricevere un'istruzione. Si contempla inoltre il diritto di chiunque a costituire un sindacato o ad aderirvi e a richiedere asilo in caso di persecuzione.

Molti paesi hanno compendiato i termini della Dichiarazione entro la propria costituzione. Si tratta di una dichiarazione di principi con un appello rivolto all'individuo singolo e ad ogni organizzazione sociale al fine di promuovere e garantire il rispetto per le libertà e i diritti che vi si definiscono. Gli stati membri delle Nazioni Unite non furono tenuti a ratificarla (la dichiarazione non essendo di per sé vincolante), sebbene l'appartenenza alle Nazioni Unite venga di norma considerata un'accettazione implicita dei principi della Dichiarazione.

Va sottolineato che in base alla Carta delle Nazioni Unite gli stati membri s'impegnano ad intervenire individualmente o congiuntamente, per promuovere il rispetto universale e l'osservanza dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali . Questo è un obbligo di carattere legale. La dichiarazione rappresenta un'indicazione autorevole di che cosa siano i diritti umani e le libertà fondamentali.

DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL'UOMO

Preambolo

Considerato che il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo;

Considerato che il disconoscimento e il disprezzo dei diritti dell'uomo hanno portato ad atti di barbarie che offendono la coscienza dell'umanità e che l'avvento di un mondo in cui gli esseri umani godano della libertà di parola e di credo e della libertà dal timore e dal bisogno è stato proclamato come la più alta aspirazione dell'uomo;

Considerato che è indispensabile che i diritti dell'uomo siano protetti da norme giuridiche, se si vuole evitare che l'uomo sia costretto a ricorrere come ultima istanza, alla ribellione contro la tirannia e l'oppressione;

Considerato che è indispensabile promuovere lo sviluppo di rapporti amichevoli tra le Nazioni;

Considerato che i popoli delle Nazioni Unite hanno riaffermato nello Statuto la loro fede nei diritti fondamentali dell'uomo, nella dignità e nel valore della persona umana, nell'eguaglianza dei diritti dell'uomo e della donna, ed hanno deciso di promuovere il progresso sociale e un miglior tenore di vita in una maggiore libertà;

Considerato che gli Stati membri si sono impegnati a perseguire, in cooperazione con le Nazioni Unite, il rispetto e l'osservanza universale dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali;

Considerato che una concezione comune di questi diritti e di questa libertà è della massima importanza per la piena realizzazione di questi impegni,

ASSEMBLEA GENERALE proclama LA PRESENTE DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL'UOMO come ideale comune da raggiungersi da tutti i popoli e da tutte le Nazioni, al fine che ogni individuo ed ogni organo della società, avendo costantemente presente questa Dichiarazione, si sforzi di promuovere, con l'insegnamento e l'educazione, il rispetto di questi diritti e di queste libertà e di garantirne, mediante misure progressive di carattere nazionale e internazionale, l'universale ed effettivo riconoscimento e rispetto tanto fra i popoli degli stessi Stati membri, quanto fra quelli dei territori sottoposti alla loro giurisdizione.

DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI

Articolo 1
Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.

Articolo 2
1) Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione.

2) Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico internazionale del paese o del territorio sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi limitazione di sovranità.

Articolo 3
Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona.

Articolo 4
Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù; la schiavitù e la tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma.

Articolo 5
Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizioni crudeli, inumane o degradanti.

Articolo 6
Ogni individuo ha diritto, in ogni luogo, al riconoscimento della sua personalità giuridica.

Articolo 7
Tutti sono eguali dinanzi alla legge e hanno diritto, senza alcuna discriminazione, ad una eguale tutela da parte della legge. Tutti hanno diritto ad una eguale tutela contro ogni discriminazione che violi la presente Dichiarazione come contro qualsiasi incitamento a tale discriminazione.

Articolo 8
Ogni individuo ha diritto ad un'effettiva possibilità di ricorso a competenti tribunali nazionali contro atti che violino i diritti fondamentali a lui riconosciuti dalla costituzione o dalla legge.

Articolo 9
Nessun individuo potrà essere arbitrariamente arrestato, detenuto o esiliato.

Articolo 10
Ogni individuo ha diritto, in posizione di piena uguaglianza, ad una equa e pubblica udienza davanti ad un tribunale indipendente e imparziale, al fine della determinazione dei suoi diritti e dei suoi doveri nonché della fondatezza di ogni accusa penale gli venga rivolta.

Articolo 11
1) Ogni individuo accusato di un reato è presunto innocente sino a che la sua colpevolezza non sia stata provata legalmente in un pubblico processo nel quale egli abbia avuto tutte le garanzie necessarie per la sua difesa.

2) Nessun individuo sarà condannato per un comportamento commissivo od omissivo che, al momento in cui sia stato perpetuato, non costituisse reato secondo il diritto interno o secondo il diritto internazionale. Non potrà deI pari essere inflitta alcuna pena superiore a quella applicabile al momento in cui il reato sia stato commesso.

Articolo 12
Nessun individuo potrà essere sottoposto ad interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia, nella sua casa, nella sua corrispondenza, né a lesioni del suo onore e della sua reputazione. Ogni individuo ha diritto ad essere tutelato dalla legge contro tali interferenze o lesioni.

Articolo 13
1) Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato.

2) Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio paese.

Articolo 14
1 ) Ogni individuo ha il diritto di cercare e di godere in altri paesi asilo dalle persecuzioni.

2) Questo diritto non potrà essere invocato qualora l'individuo sia realmente ricercato per reati non politici o per azioni contrarie ai fini e ai principi delle Nazioni Unite.

Articolo 15
1) Ogni individuo ha diritto ad una cittadinanza. 2) Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua cittadinanza, né del diritto di mutare cittadinanza.

Articolo 16
1) Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione. Essi hanno eguali diritti riguardo al matrimonio, durante il matrimonio e all'atto del suo scioglimento.

2) Il matrimonio potrà essere concluso soltanto con il libero e pieno consenso dei futuri coniugi.

3) La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato.

Articolo 17
1) Ogni individuo ha il diritto ad avere una proprietà sua personale o in comune con altri.

2) Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua proprietà.

Articolo 18
Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione tale diritto include la libertà di cambiare di religione o di credo, e la libertà di manifestare isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell'insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell'osservanza dei riti.

Articolo 19
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.

Articolo 20
Ogni individuo ha diritto alla libertà di riunione e di associazione pacifica.

2) Nessuno può essere costretto a far parte di un'associazione.

Articolo 21
1) Ogni individuo ha diritto di partecipare al governo del proprio paese, sia direttamente, sia attraverso rappresentanti liberamente scelti.

2) Ogni individuo ha diritto di accedere in condizioni di eguaglianza ai pubblici impieghi del proprio paese.

3) La volontà popolare è il fondamento dell'autorità del governo; tale volontà deve sere espressa attraverso periodiche e veritiere elezioni, effettuate a suffragio universale eguale, ed a voto segreto, o secondo una procedura equivalente di libera votazione.

Articolo 22
Ogni individuo, in quanto membro della società, ha diritto alla sicurezza sociale, nonché alla realizzazione, attraverso lo sforzo nazionale e la cooperazione internazionale ed in rapporto con l'organizzazione e le risorse di ogni Stato, dei diritti economici sociali e culturali indispensabili alla sua dignità ed al libero sviluppo della sua personalità.

Articolo 23
1) Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell'impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione.

2) Ogni individuo, senza discriminazione, ha diritto ad eguale retribuzione per eguale lavoro.

3) Ogni individuo che lavora ha diritto ad una remunerazione equa e soddisfacente che assicuri a lui stesso e alla sua famiglia una esistenza conforme alla dignità umana ed integrata, se necessario, da altri mezzi di protezione sociale.

4) Ogni individuo ha diritto di fondare dei sindacati e di aderirvi per la difesa dei propri interessi.

Articolo 24
Ogni individuo ha diritto al riposo ed allo svago, comprendendo in ciò una ragionevole limitazione delle ore di lavoro e ferie periodiche retribuite.

Articolo 25
1) Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all'alimentazione al vestiario, all'abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari; ed ha diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità, vedovanza, vecchiaia o in ogni altro caso di perdita dei mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà.

2) La maternità e l'infanzia hanno diritto a speciali cure ed assistenza. Tutti i bambini nati nel matrimonio o fuori di esso, devono godere della stessa protezione sociale.

Articolo 26
1 ) Ogni individuo ha diritto all'istruzione. L'istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali. L'istruzione elementare deve essere obbligatoria. L'istruzione tecnica e professionale deve essere messa alla portata di tutti e l'istruzione superiore deve essere egualmente accessibile a tutti sulla base del merito.

2) L'istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento del rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza, l'amicizia fra tutte le Nazioni, i gruppi razziali e religiosi, e deve favorire l'opera delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace.

3) I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli.

Articolo 27
1) Ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico ed ai suoi benefici.

2) Ogni individuo ha diritto alla protezione degli interessi morali e materiali derivanti da ogni produzione scientifica, letteraria e artistica di cui egli sia autore.

Articolo 28
Ogni individuo ha diritto ad un ordine sociale e internazionale nel quale i diritti e le libertà enunciati in questa Dichiarazione possano essere pienamente realizzati.

Articolo 29
1 ) Ogni individuo ha dei doveri verso la comunità, nella quale soltanto è possibile il libero e pieno sviluppo della sua personalità.

2) Nell'esercizio dei suoi diritti e delle sue libertà, ognuno deve essere sottoposto soltanto a quelle limitazioni che sono stabilite dalla legge per assicurare il riconoscimento e rispetto dei diritti e delle libertà degli altri e per soddisfare le giuste esigenze della morale, dell'ordine pubblico e del benessere generale in una società democratica.

3) Questi diritti e queste libertà non possono in nessun caso essere esercitati in contrasto con i fini e i principi delle Nazioni Unite.

Articolo 30
Nulla nella presente Dichiarazione può essere interpretato nel senso di implicare un diritto di un qualsiasi Stato, gruppo o persona di esercitare un'attività o di compiere un atto mirante alla distruzione di alcuni dei diritti e delle libertà in essa enunciati.